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Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte

TUTTI I NUMERI DI XY

Numero 14 | Gennaio – Dicembre 2023

I luoghi sospesi: rappresentare marginalità

RICHIESTA DI CONTRIBUTI

L’edizione 2023 di «XY» inaugura il recupero di alcuni temi di ricerca che, negli anni Novanta, la serie storica della rivista affrontò con spirito pionieristico. Nel 1997, il numero 29-30-31 di «XY Dimensioni del disegno» raccolse gli esiti del convegno e della mostra “I luoghi del segno epocale”, organizzati a Perugia per mettere al centro del dibattito architettonico la “questione periferia” da un punto di vista linguistico e figurativo. I contributi di Angelo Ambrosi, Alessandro Anselmi, Luisa Chiumenti, Giangiacomo D’Ardia, Roberto de Rubertis, Franco Purini, Fabio Quici, Livio Sacchi, Antonino Terranova, Vittorio Ugo, trattarono da diverse angolazioni il ruolo che le periferie degradate possono assumere nel proporre nuove qualità urbane e nel definire spazi di vita identitari al pari di quelli offerti dalla città storica.

Lo sguardo inedito proposto da «XY» si concentrava sul potenziale insito in strutture amorfe, edifici abusivi e conurbazioni caotiche in termini di valore d’immagine, di “leggibilità” direbbe Kevin Lynch, sulla loro capacità di evocare visioni “funzionali” vividamente individuate per forma, colore e disposizione. Il tema è tuttora molto attuale: basti pensare al progetto G124 sulla città del futuro che Renzo Piano sviluppa dal 2014, per studiare il “rammendo” delle periferie coinvolgendo le persone più giovani nel cambiamento dell’Italia e innescando la rigenerazione anche attraverso mestieri nuovi, microimprese, start up, cantieri leggeri e diffusi.

Molte situazioni odierne, tuttavia, indicano che la parola “periferia” ha perso la sua specifica connotazione topografica. Forse può essere più appropriato parlare di “marginalità”, come di condizione che comprende ogni realtà segnata sia da una collocazione fisica agli estremi rispetto ad uno o più fulcri, che da una posizione metaforica di confine contrapposta ad un’altra di riferimento. Il fulcro della riflessione, dunque, non sono più i sobborghi brutti, eppure spesso densamente vissuti, bensì i vuoti distribuiti, sovente accomunati dall’assenza. Il Manifesto del Terzo paesaggio di Gilles Clément porta in primo piano questi posti dell’abbandono, definendone lo statuto in opposizione al territorio organizzato, antropizzato e naturale. La “sospensione” in cui si trovano i luoghi di margine consente loro di essere resilienti e con tale resilienza devono misurarsi i percorsi di analisi nonché le scelte di progetto.

Se è vero che i modi con cui si rappresenta il mondo circostante dipendono dalle sue caratteristiche visibili e non, allora ci si potrebbe chiedere se pure le immagini che interpretano la marginalità dei luoghi “sospesi” possono essere resilienti: capaci di adattarsi alla variazione di oggetti e significati, ma resistenti alle derive del momento e saldamente ancorate ai fondamenti scientifici del disegno. Le rappresentazioni grafiche che esplorano gli spazi descritti sono, per certi aspetti, “urgenti”, poiché mostrano situazioni in bilico, a volte drammatiche, permeate dalla incongruenza tra una negatività di fatto e una positività desiderata.


Leggi il testo esteso


  • 6 settembre 2024: pubblicazione della richiesta di contributi
  • 18 ottobre 2024: invio della sintesi
    Testo in inglese e nella lingua madre dell’autore/autrice (per ciascuna lingua, massimo 2.000 battute spazi inclusi ed evitando le note al testo), una immagine con didascalia e relativi crediti. Il Comitato Scientifico e la Redazione valutano e selezionano le proposte in base a criteri di pertinenza tematica e di chiarezza espressiva.
  • 15 novembre 2024: notifica di accettazione (o non accettazione) della sintesi
  • 17 gennaio 2025: invio del saggio completo (nella lingua madre dell’autore/autrice)
    Testo completo di sintesi ed eventuali note (15.000‒30.000 battute spazi inclusi), 8‒15 immagini con didascalie e relativi crediti (una ogni 2.000 battute) scelte per la specifica originalità espressiva. La revisione redazionale precede quella scientifica in quanto preliminare giudizio di qualità. Gli articoli sono quindi sottoposti a revisione anonima da parte di due persone individuate per specifiche competenze, alle quali è affidato il compito di vagliare la qualità scientifica dei contributi.
  • 21 febbraio 2025: notifica di accettazione (o non accettazione) del saggio / richiesta di integrazioni
  • 21 marzo 2025: invio del saggio definitivo (in inglese e nella lingua madre dell’autore/autrice)
    Testo completo nella lingua madre dell’autore/autrice aggiornato sulla base degli esiti della revisione scientifica; testo in lingua inglese conforme alla versione definitiva in lingua madre.
  • 30 aprile 2025: pubblicazione del numero della rivista

 

Tutte le proposte. dall’invio della sintesi alla consegna del saggio finale, devono essere redatte nel rispetto delle norme redazionali e sulla base dei modelli grafici pubblicati nel sito XYdigitale e nella piattaforma OJS, dove sono disponibili anche la scheda di revisione editoriale-scientifica e la liberatoria per la pubblicazione. Tutti i contributi devono essere inviati tramite la piattaforma OJS seguendo le istruzioni per il caricamento (è necessario creare un account se non lo si possiede già). In caso di problemi scrivere a info@xydigitale.it.

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