Decio Gioseffi, accademico dei Lincei, già membro dal 1976 e poi presidente, dal 1980 al 1989, del Comitato di Settore per i Beni Artistici e Storici (ex Con-
siglio Superiore di Belle Arti) presso il Ministero dei Beni Culturali, è stato uno storico dell’arte noto in ambito internazionale, direttore dell’Istituto di Storia dell’arte medioevale e moderna dell’Università di Trieste (1964-1993). Dopo la laurea a Padova in Archeologia
e Storia dell’arte antica, dal 1943 è stato assistente all’Università di Trieste di Luigi Coletti prima e poi di Roberto Salvini. Con Perspectiva artificialis: per la storia della prospettiva. Spigolature e appunti (Premio Olivetti 1957) inizia i suoi studi pionieristici sulla prospettiva e sulla rappresentazione dello spazio nell’arte, proseguiti nel 1960 con
La cupola vaticana: un’ipotesi michelangiolesca (Premio IN/ARCH 1962) e con la monografia Giotto architetto (1963). L’elaborazione di una teoria operatoria applicabile ai fatti dell’arte contraddistingue il suo metodo storico-artistico, discusso anche nel suo lungo sodalizio con Carlo Ludovico Ragghianti.