Il volume contiene la trascrizione nonché l’analisi storico-critica del primo tomo del trattato “Dell’Architettura Civile”, opera settecentesca inedita del “pittore-filosofo” Baldassarre Orsini: un manoscritto che, pur concepito con precise finalità didattiche (l’Orsini, a lungo direttore dell’antica Accademia del Disegno di Perugia, è un assertore della necessità di una solida formazione scientifica), mostra rapporti espliciti con il dibattito culturale dell’epoca ed è sensibile alle profonde mutazioni teorico-concettuali che in tutta Europa, intorno alla seconda metà del XVIII secolo, sanciscono la crisi oramai irreversibile dei principi umanistici e dischiudono le porte della modernità.
Con la stesura del trattato “Dell’Architettura Civile” l’Orsini, allievo prediletto di Mengs e uomo di vasta cultura, percorre una strada straordinariamente insolita, contestando le idee etico-utilitaristiche del Milizia e riconoscendo nella prospettiva, alla maniera del Pozzo, non già una mera tecnica di rappresentazione, quando piuttosto il fine stesso dell’architettura; tanto da teorizzare una personalissima “architettura prospettica” che, puntualmente supportata da continui riferimenti alla manualistica, sia storica che contemporanea, è sostenuta da un nutrito corpo di disegni autografi in cui l’autore indaga in chiave percettiva alcuni fra i principali monumenti dell’eredità classica.