I termini “percezione” e “comunicazione”, riferiti all’architettura e alla sua rappresentazione, sono oggi ampiamente abusati e spesso con accezioni viete e superficiali. Questo libro cerca di rivelare i loro fondamenti fisiologici e culturali e di chiarirne i rapporti con la semiologia, con l’iconologia e con la stessa progettazione per comprendere le procedure con le quali l’architettura viene concepita e manifestata. Un ricco repertorio illustrativo contemporaneo attualizza l’interesse per l’argomento e offre una serie di spunti critici in base ai quali meditare sui concetti di informazione, mistificazione, autenticità, somiglianza, surrogazione e ostentazione che percorrono trasversalmente l’idea di progetto.